Dietro i sogni del mercato ci sono anche addii liberatori. Juventus, Inter e Milan hanno risolto situazioni che rischiavano di diventare macigni

Il mercato inizia ad intravedere il rettilineo finale prima del traguardo e quindi le nostre squadre stanno accelerando per completare i loro piani, non soltanto in entrata ma anche e soprattutto in uscita.
Casi spinosi, situazioni difficili da risolvere che poi trovano lo sbocco decisivo e si sbloccano, rilanciando anche un rush finale che prevederà innesti un po’ per tutte. Alcune erano situazioni davvero difficili, altre un po’ meno, ma comunque erano tutte da risolvere. E pian piano, in un modo o nell’altro, si stanno risolvendo tutte.
La più intricata era forse quella di Douglas Luiz. Acquisto flop della scorsa stagione, la Juventus ha provato a cederlo in ogni modo ma si scontrava con l’altissima valutazione figlia del prezzo d’acquisto della scorsa estate: 50 milioni di euro, soldi che rendevano difficilissimo operare una cessione senza fare minusvalenza.
C’è stato qualche timido interesse dalla Premier League ma alla fine è arrivata la squadra che ha presentato la proposta giusta ed è riuscita a portarselo a casa. Il Nottingham Forest, che dalla Serie A ha preso anche Ndoye, ha formulato una proposta di prestito con diritto di riscatto a 30 milioni di euro. La Juve ha accettato e finalmente si è liberata di un grosso peso.
Da Asllani a Okafor: quando le big vendono e risolvono problemi
Altro caso spinoso si era presentato in casa Inter: Krstjan Asllani era ormai un separato in casa, aveva chiesto la cessione da tempo ma non era ancora riuscito a trovare un’acquirente che soddisfacesse le sue (alte) richieste.

Ci avevano provato Bologna e Fiorentina senza successo, alla fine ce l’ha fatta il Torino che ha presentato un’offerta di prestito con diritto di riscatto per 14 milioni complessivi e soprattutto è riuscito a trovare l’accordo col calciatore. Visite mediche in programma, poi l’ufficialità.
Ce l’ha fatta anche il Milan che ha chiuso un’altra vicenda complicata. Noah Okafor non era mai riuscito a entrare davvero nel cuore del progetto, tra infortuni e rendimento intermittente. Tenerlo sarebbe stato un lusso ingombrante, soprattutto con altri attaccanti in arrivo. L’offerta del Leeds da 21 milioni di euro ha rappresentato il compromesso perfetto: il club incassa, il giocatore riparte.